E’ appena finita l’edizione 2018 del salone di Ginevra e il futuro del mercato dell’auto si sta delineando sempre più chiaramente.

L’officina e il meccanico “intelligente” non deve nascondere e nemmeno ignorare che nei prossimi anni il nostro settore dovrà far fronte a molte novità e a un nuovo modo di lavorare.

Volente o nolente il futuro che ci aspetta è questo.

Dobbiamo essere pronti.

Quindi in questo articolo analizzo nel dettaglio la rivoluzione che porterà con se le maggiori opportunità di crescita e guadagno nel settore automotive nei prossimi anni.

Alcune di queste “novità” sono già entrate in officina e spesso le sentiamo come un sassolino nella scarpa che ci dà un fastidio terribile.

Oggi, come ti ho preannunciato, voglio condividere con te il tema che sembra essere di maggiore interesse ed evoluzione nel mercato auto per tutti gli operatori del settore.

Parleremo quindi della diffusione delle auto ibride e elettriche.

Sembra che nei corridoi del salone di Ginevra la gente non parlava d’altro.

Questo “chiacchericcio” da fiera è stato sottolineato anche negli interventi dei manager più importanti delle varie case automobilistiche.

Anche chi tra loro era finora più scettico ha dovuto cambiare idea valutando l’evoluzione dei dati di vendita degli ultimi anni su questo segmento.

Primo fra tutti, Sergio Marchionne che ha fatto una rivelazione shock, che non poteva passare inosservata e sotto silenzio, durante il suo intervento:

“Entro il 2025 oltre il 50% delle auto vendute nel mondo saranno ibride o elettriche”

Per FCA sarà una bella sfida dover stare al passo con gli altri costruttori partendo praticamente da 0 modelli equipaggiati con motorizzazione ibrida o elettrica nel suo assortimento.

Rispetto a case come Toyota, Hyundai, Kia e BMW parte con un paio di giri di pista di ritardo.

Un bel guaio per la compagnia di Marchionne.

Quali saranno i progetti di FCA si scopriranno solo fra qualche mese (a giugno) durante la presentazione del nuovo piano industriale.

Puntare sul Diesel, come ha fatto finora la casa di Torino, si sta rivelando per diversi segnali un suicidio annunciato per diversi motivi:

1-Centri storici e ZTL chiusi al traffico nel giro di qualche anno

2-Costo produttivo delle motorizzazioni Diesel molto alto, che lo porta a diventare antieconomico

3-Riserve petrolifere in esaurimento

4-Normative antinquinamento sempre più restrittive che innalzano ulteriormente i costi produttivi

5-Massima Evoluzione della tecnologia ormai raggiunta

Ci sono quindi tutta una serie di fattori che praticamente obbligano le case automobilistiche a dover adottare della tecnologia ibrida o elettrica sulle loro auto.

Ma tutti questi fatti incidono solo sulle case produttrici?

Il meccanico può quindi aspettare con calma e tranquillità?

Il meccanico scaltro e col fiuto per gli affari si è già dato da fare per poter accogliere al meglio i clienti che GIA’ posseggono un’auto elettrica o ibrida.

Alcuni meccanici invece si stanno chiedendo:

“Ma se SOLO nel 2025 venderanno il 50% delle auto ibride o elettriche perché devo muovermi SUBITO?”

Questa è una domanda più che legittima e credo che in parte nasconda la paura dei tuoi colleghi meccatronici di ricevere l’ennesima fregatura.

In questi anni la categoria ne ha dovute subire non poche. Questa diffidenza la capisco.

Potrebbe divenire l’ennesima tecnologia che dovrebbe cambiare il mercato ma che, come già successo in passato, può dissolversi in una nuvola di fumo impalpabile tra poco tempo.

L’ennesima tecnologia che comincerà a prendere polvere in qualche angolo dell’officina o riposta malamente sotto un telo in magazzino.

L’ennesimo “aspettando Godot” che ci sediamo ad aspettare sulla riva del fiume ma che non passerà mai, facendoti perdere solo tempo e soldi.

E tanta pazienza.

Ma questa volta sembra proprio che sia la volta buona.

Essere tra i primi a entrare in questo mercato può essere molto conveniente in quanto si guadagnerà un vantaggio immenso rispetto al meccanico medio italiano che sicuramente comincerà a muoversi quando ormai sarà troppo tardi.

Commettendo tutta una serie di errori che lo condannerà.

Non avrà la dovuta esperienza, non avrà le attrezzature, non avrà personale formato e il cliente si sarà rivolto altrove da chi si è già specializzato e potrà vantare dell’esperienza in questo nuovo mercato.

Pensa al vantaggio accumulato da Toyota rispetto al punto di partenza in cui si trova FCA in questo momento.

Anche Marchionne credo che non stia sereno per la posizione della sua azienda nel mercato delle auto elettriche e ibride.

La sua dichiarazione che il 50% delle auto nel giro di una manciata di anni sarà ibrida o elettrica avrà fatto traballare e tremate la sua scrivania e tutte le pareti delle varie fabbriche FCA in giro per il mondo.

Come faccio a essere così sicuro che quello delle auto ibride e elettriche non siano l’ennesimo fuoco di paglia che ti farà bruciare moneta sonante, tempo libero e un bel pezzo del tuo fegato se non ti aggiorni?

Sto seguendo questa evoluzione del mercato da ormai qualche anno e i dati che ho scovato online e sulle riviste di settore non mi lasciano ormai nessun dubbio.

Oltre a essere una questione “matematica” ormai abbiamo visto che le case costruttrici hanno fiutato il business e si metteranno a sformare sempre più modelli a prezzi sempre più convenienti ed accessibili.

Ora è un processo pressoché irreversibile!

Guarda i dati di vendita in percentuale sul totale delle auto ibride-elettriche in Italia in questi ultimi anni:

2014 1%

2015 1.6%

2016 2.1%

2017 3.4%

2018 (gennaio) 4.2%

In pratica già 1 macchina su 20 in Italia è Ibrida o elettrica!

L’aumento percentuale ci fa vedere che ogni anno viene registrato un aumento di circa il 50% sull’anno precedente (se non di più!).

Vuol dire che molto probabilmente nel giro di circa un anno la percentuale di auto ibride-elettriche vendute in Italia arriverà a oltre il 10%.

Ci sono altri dati ai quali dobbiamo prestare attenzione e che metteranno il turbo alle vendite di queste auto?

Credo proprio di si.

Vediamoli.

Ormai a listino ci sono più di 60 modelli di auto elettriche-ibride con prezzi per ogni portafoglio.

Abbiamo le supersportive come la Tesla o la Honda NSX con prezzi che superano anche i 200000 € ma abbiamo anche auto molto più popolari come la Suzuki Ignis da 16000 €.

Anche lo stato e le regioni stanno spingendo questo tipo di alimentazione, accesso permesso e gratuito alle ZTL, sgravi fiscali e esenzioni dalla tassa di possesso per diversi anni sono ormai la normalità e permettono agli automobilisti di risparmiare qualche centinaia di euro ogni anno.

Ad esempio in Piemonte lo sgravio sulle elettriche è di ben 5 anni, in Lombardia anche le “plug-in” ricevono un ulteriore incentivo del 50% del bollo per 3 anni.

Questi incentivi sono arrivati all’orecchio delle case costruttrici che hanno ben pensato per sfruttare al massimo questi vantaggi di sviluppare con la massima velocità e impegno il segmento delle cosiddette “microibride”.

Le microibride sono quelle auto dove l’intervento elettrico si limita, di solito, a recuperare energia in frenata e a supportare l’avviamento dei sistemi “Start&Stop”.

Come puoi intuire per progettare una microibrida non bisogna partire da zero ma si può adattare un’auto già a listino e con pochi accorgimenti e investimenti piuttosto esigui bollarla e immatricolarla come “ibrida”.

Con poche centinaia di euro in più sul prezzo di listino ci si porta a casa tutti i vantaggi delle auto ibride e elettriche. Sgravi fiscali, nessun blocco della circolazione, accesso alla ZTL

In questo modo, le case automobilistiche cercano di garantirsi un posto di rilievo nella agognata classifica delle vendite dando la possibilità ai potenziali clienti di ricevere i diversi sgravi fiscali.

Grazie a questa intuizione e a questa svolta epocale dei vari marchi sono certo che le vendite delle auto ibride e elettriche metteranno letteralmente il turbo, la sovralimentazione e il NOS e cresceranno sempre più rapidamente andando presto in doppia cifra.

Migliaia e migliaia di auto che presto faranno capolino nella tua amata officina.

Inoltre i dati percentuali che ho scritto prima sono nazionali e come per tutte le cose dobbiamo valutare il divario nord-sud.

La nostra regione è sempre tra le regioni dove le novità vengono recepite più velocemente.

Oltretutto il parco circolante è mediamente mantenuto più giovane rispetto alle altre regioni.

Possiamo quindi pronosticare con cauto ma chiaro ottimismo che l’adozione e la percentuale di auto ibride e elettriche nella nostra zona avvenga prima e con maggiore imponenza rispetto al resto d’Italia.

Una bella opportunità per le officine della Brianza.

Ma non tutte le officine ne beneficeranno.

Il vantaggio sarà solo per quelle che da subito cominceranno ad informarsi, aggiornarsi e prepararsi a metter mano sulle auto ibride e elettriche.

Se vuoi continuare a essere una di queste puoi ricevere la nostra guida GRATUITA nella quale analizziamo tutte le tipologie di auto che cominciano ad affollare questo segmento compilando il box qui sotto

 

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